Il Conflitto Interiore Di Van Gogh: Vita, Lavoro e Pazzia (Italian Edition) by Heenk Liesbeth

autore:Heenk, Liesbeth [Heenk, Liesbeth]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Amsterdam Publishers
pubblicato: 2020-03-27T16:00:00+00:00

Vincent van Gogh, Vista sul mare vicino a Saintes-Maries-de-la-Mer , olio su tela, Arles, Giugno 1888 © Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

Quando Van Gogh realizzò i suoi capolavori nel periodo ad Arles, Theo lamentava l’uso di troppa vernice. Quest’ultimo non apprezzava l’uso dell’impasto spesso, come ebbe modo di ripetere diverse volte.

Van Gogh non gli diede ascolto, continuando ad usare colori luminosi in un impasto spesso e vivace, prendendosi deliberatamente il rischio di non vendere nulla e attribuendo maggiore importanza al valore artistico rispetto a quello commerciale comevado. Nelle sue lettere indirizzate a Theo si scorgono spesso giustificazioni a questa sua scelta, con l’intento di dare speranza al fratello che la richiesta d’acquisto prima o poi sarebbe arrivata.

Van Gogh non si aspettava che il pubblico acquirente capisse l’aspetto rustico del suo lavoro. Come scrisse all’amico, l’artista Emile Bernard, il 12 Aprile dell’1888:

“Non seguo affatto alcun sistema di pennellate; colpisco la tela con tratti irregolari che lascio così come sono, impasti, macchie scoperte di tela - angoli qua e là lasciati inevitabilmente incompiuti - rielaborazioni, rugosità; bene, sono propenso a pensare che il risultato sia sufficientemente preoccupante e fastidioso da piacere alle persone con pregiudizi sulla tecnica. ” [Lettera 596, Arles, 12 Aprile 1888]

Il suo lavoro risulta moderno ancora oggi. Le persone continuano a stupirsi delle parti di tela rimaste vuote rispetto all’impasto spesso sul resto della tela.

A Theo van Gogh scrisse: “Sei abbastanza educato a giudicare la pittura per vedere e apprezzare l'originalità che posso avere, e per poter capire l'inutilità di presentare al pubblico di oggi quello che sto facendo, perché gli altri mi superano in precisione con il pennello. Ha più a che fare con il vento e le circostanze piuttosto che con quello che potrei fare senza il maestrale e senza queste inevitabili condizioni di gioventù svanita e relativa povertà .” [Lettera 662, Arles, 15 Agosto 1888]

Perché l’impegno non sempre è ripagato?

Alla speranza e alla dedizione seguì una fase di profonda delusione data dall’incapacità di vendere i suoi lavori. Van Gogh non riusciva darsi spiegazioni considerato il suo incessante lavoro. Pur sapendo di non rispecchiare gli standard del gusto, non pensò mai di essere dalla parte del torto. “… mi preoccupa molto quando penso a tutti i dipinti e disegni che ho fatto senza averne venduto neanche uno. ” [Lettera 772, Saint-Rémy, 9 Maggio 1889]

“Se dipingessimo come Bouguereau, allora potremmo sperare di guadagnare - ma il pubblico non cambierà mai e gradirà solo cose morbide e lisce. Con una tecnica più severa, non puoi dipendere dal prodotto delle tue fatiche; la maggior parte delle persone abbastanza intelligenti da capire e amare i dipinti impressionisti sono e rimarranno troppo povere per acquistarli. Gauguin o io lavoreremo meno per questo - no - ma saremo obbligati ad accettare la povertà e l'isolamento sociale come condizione preliminare. [...] Tanto meglio se arriva il successo, tanto meglio se un giorno ci troveremo in condizioni migliori. ” [Lettera 660, Arles, c. 13 Agosto 1888]

Nonostante il suo continuo insuccesso e i

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